DONNE IN ATTESA


…man mano che sono andato avanti nelle mie ricerche è venuto fuori un personaggio particolare, cioè la donna, la donna che attende accovacciata sulla spiaggia, piena di speranza, che attende non solo spiritualmente…, fisicamente forse il rientro del marito, del fratello, della persona cara e spiritualmente un qualcosa di buono che deve venire. Forse in senso lato siamo tutti in attesa di un qualcosa di migliore e allora questa tematica così profonda e così interessante per me, è diventata emblematica e quindi è diventata ricorrente in tutte le mie tele.
(Mario Lupo - intervista Teleregione 1989)


Le donne in attesa che Lupo continua a proporre quale momento centrale della sua figuratività, hanno una precisa matrice culturale, quella che al pittore deriva dal lungo, travagliato lavoro di marinaio nella cui anima di poeta il fuoco di un’autentica personalità mediterranea che aveva qualcosa di certo e di importante da comunicarne agli altri ha trovato liberazione verso i più ampi orizzonti della verità.
(Giovanni Maria Farroni - dal catalogo per la Mostra di Ginevra, 1980 )






















Allo stesso modo sto tornando al chiarismo. L'altro giorno ho appunto affrontato una tela di una dimensione ragguardevole e ho disegnato donne in attesa, sulla spiaggia, con dei mazzolini di fiori rossi, protesi: porti ai gabbiani, è un’offerta verso i gabbiani. Il colore qual è? È il bianco. Dal cielo al mare, al vestito delle donne ai gabbiani, naturalmente. E ho dato un titolo a questo quadro: «Gli angeli del mare». E come è successo? lo penso che sia successo perché doveva; perché tutto quello che si è fatto, dall’inizio fino al momento in cui sto raccontando, tutto quello che ho fatto non può essere cancellato, anzi, si è maturato. Perché, forse, quando io dipingevo in maniera chiarista, non avevo ancora un’acquisizione e di mestiere e di cultura, diciamo, da poter dare la piena espressione, la piena forza a quello che volevo proporre. Invece oggi sto tornando al chiarismo, forte di tutte le esperienze fatte durante questo difficile cammino. E il quadro rispecchia il periodo chiarista con una forza diversa. Non sono più quelle spatolate lievi, che sembrava che un alito di vento bastasse a portarle via. Il colore è chiaro lo stesso, è il bianco, però c’è una forza interiore nella struttura delle figure. E penso che questo sia importante, perché ha un significato di fondo. Forse fondamentalmente sono un chiarista e i vari tentativi m’hanno portato a fare esperienze diverse, fino arrivare a dipingere con dei colori puri. Oggi, se ritorno al chiarismo, è perché forse è anche una mia necessità interiore, incontrollata e incontrollabile. Ed è bene che sia così.
(Mario Lupo - "Racconto la vita racconto la pittura”)






DONNE IN ATTESA


…man mano che sono andato avanti nelle mie ricerche è venuto fuori un personaggio particolare, cioè la donna, la donna che attende accovacciata sulla spiaggia, piena di speranza, che attende non solo spiritualmente…, fisicamente forse il rientro del marito, del fratello, della persona cara e spiritualmente un qualcosa di buono che deve venire. Forse in senso lato siamo tutti in attesa di un qualcosa di migliore e allora questa tematica così profonda e così interessante per me, è diventata emblematica e quindi è diventata ricorrente in tutte le mie tele.
(Mario Lupo - intervista Teleregione 1989)


Le donne in attesa che Lupo continua a proporre quale momento centrale della sua figuratività, hanno una precisa matrice culturale, quella che al pittore deriva dal lungo, travagliato lavoro di marinaio nella cui anima di poeta il fuoco di un’autentica personalità mediterranea che aveva qualcosa di certo e di importante da comunicarne agli altri ha trovato liberazione verso i più ampi orizzonti della verità.
(Giovanni Maria Farroni - dal catalogo per la Mostra di Ginevra, 1980 )






















Allo stesso modo sto tornando al chiarismo. L'altro giorno ho appunto affrontato una tela di una dimensione ragguardevole e ho disegnato donne in attesa, sulla spiaggia, con dei mazzolini di fiori rossi, protesi: porti ai gabbiani, è un’offerta verso i gabbiani. Il colore qual è? È il bianco. Dal cielo al mare, al vestito delle donne ai gabbiani, naturalmente. E ho dato un titolo a questo quadro: «Gli angeli del mare». E come è successo? lo penso che sia successo perché doveva; perché tutto quello che si è fatto, dall’inizio fino al momento in cui sto raccontando, tutto quello che ho fatto non può essere cancellato, anzi, si è maturato. Perché, forse, quando io dipingevo in maniera chiarista, non avevo ancora un’acquisizione e di mestiere e di cultura, diciamo, da poter dare la piena espressione, la piena forza a quello che volevo proporre. Invece oggi sto tornando al chiarismo, forte di tutte le esperienze fatte durante questo difficile cammino. E il quadro rispecchia il periodo chiarista con una forza diversa. Non sono più quelle spatolate lievi, che sembrava che un alito di vento bastasse a portarle via. Il colore è chiaro lo stesso, è il bianco, però c’è una forza interiore nella struttura delle figure. E penso che questo sia importante, perché ha un significato di fondo. Forse fondamentalmente sono un chiarista e i vari tentativi m’hanno portato a fare esperienze diverse, fino arrivare a dipingere con dei colori puri. Oggi, se ritorno al chiarismo, è perché forse è anche una mia necessità interiore, incontrollata e incontrollabile. Ed è bene che sia così.
(Mario Lupo - "Racconto la vita racconto la pittura”)